OGNI POLITICA DOVRA' PIEGARE LE GINOCCHIA DAVANTI ALLA MORALE.
IMMANUEL KANT

La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità. (Immanuel Kant )


Cicerone:
(106 a.C. 43 a.C. )

"LE FINANZE PUBBLICHE DEVONO ESSERE SOLIDE, IL BILANCIO DEVE ESSERE EQUILIBRATO, IL DEBITO PUBBLICO DEVE ESSERE RIDOTTO, L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE COMBATTUTA E CONTROLLATA, E GLI AIUTI AI PAESI STRANIERI DEVONO ESSERE RIDOTTI AFFINCHÉ ROMA NON FALLISCA. LE PERSONE DEVONO ANCORA IMPARARE A LAVORARE INVECE DI VIVERE CON L'ASSISTENZA PUBBLICA.


La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù. Aldous Huxley

Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena. (Larry Flynt)

NON E' UNA COLPA DESIDERARE UN ATTIMO DI PACE ALMENO AL TRAMONTO DELLA VITA. ( JOHN LE CARRE' )

Quando a causa degli anni

non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

IL MEGLIO E' NEMICO DEL BENE!!

CONTRA FACTUM NON VALET ARGUMENTUM !!!


QUANTO E’ BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE, TUTTAVIA CHI VUOL ESSER LIETO SIA DI DOMAN NON V’è CERTEZZA



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giovedì 26 giugno 2014



PASTA CON FAGIOLI E COSTE

INGREDIENTI: FAGIOLI: UNA SCATOLA DA 400 GR. - COSTE: 300 LESSATE - TUBETTINI: 150 GR. - SEDANO: 350 GR. AGLIO: UNO SPICCHIO - OLIO EVO: UN BICCHIERE DA VINO - SALE E PEPE: QB

TEMPO 40 MINUTI -    DIFFICOLTA’ : FACILE -     DOSI PER 3 PERSONE   


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    
In una padella anti aderente versare l'olio, il sedano tritato grossolanamente e lo spicchio di aglio. Cuocere fin quando il sedano non sarà ammorbidito. Nel frattempo si disporrà delle coste lessate in precedenza; in ogni caso non occorreranno più di una decina di minuti per lessarle. Aggiungere i fagioli con il loro liquido di governo e cuocere a fuoco moderato 10 / 15 minuti, dopo di che aggiungere un pò di acqua, togliere l'aglio, frullare il tutto e regolare di sale e pepe. Aggiungere un pò di acqua e le coste tritate a punta di coltello. Rimestare e cuocere una decina di minuti se mai aggiungendo un pò di acqua qualora la preparazione tendesse a rassodare.
Nel frattempo cuocere la pasta e aggiungerla ai fagioli e coste. Rimestare, cuocere cinque minuti, aggiungere un filo di olio e servire.

martedì 17 giugno 2014

DUE ASSASSINI


Il mio blog,  come si evince dal titolo, è dedicato,  alla politica ed alla culinaria.
Politica deriva da polis da cui proviene polites - cioè il cittadino, nel pieno dei suoi diritti e dei suoi doveri.
Per questo motivo evito di dedicare un commento ai politici propriamente detti per indirizzarlo a due fatti di cronaca accaduti ieri. Mi riferisco alla cattura di due feroci assassini che non posso definire “ bestie “ per non offendere gli animali.
Dopo quattro anni di indagini estenuanti ed intelligenti è stato catturato Massimo Giuseppe Bossetti che tentò di violentare la piccola Yara Gambirasio uccidendola poi  maldestramente, tanto che la povera bimba morì di stenti e di freddo poiché le ferite inferte non furono del tutto mortali nell’immediato. Morì la povera Yara forse gridando “mamma” sempre più piano fino al solo pensarlo. Tre mesi di esposizione  alle intemperie non furono sufficienti a cencellare una piccolissima traccia di DNA. Questa traccia  è stata confrontata  con quella di migliaia di persone viventi in zona risalendo soltanto al padre dell’assassino, purtroppo deceduto dieci anni prima. I figli legittimi di Giuseppe Guerinoni, titolare del DNA riconducibile all’assassino, furono immediatamente scagionati ed allora si pensò a figli illegittimi. Di recente la tenace raccolta di tamponi per l’identificazione del DNA ha portato alla scoperta della madre dell’assassino, forse amante del Guerinoni, ma che non poteva non sapere che da quattro anni si cercava una tale figura. Lei per vergogna o per protezione per se stessa o per il figlio assassino si è ben guardata di recarsi dai carabinieri per raccontare quello che sapeva. L’assassino comunque è in galera e spero che ci rimanga per sempre e non come Vallanzasca che, condannato a quattro ergastoli e trecento anni di galera era fuori in gita premio ad impalmare la moglie e la nuova fidanzata e per non perdere l’abitudine a rubare quattro paia di mutande. ( quando si dice che uno è pulito!).
Quello che in questa circostanza non mi è piaciuto è stato l’aver dato la notizia al mondo da parte del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Questa notizia l’avrebbe dovuta dare il titolare delle indagini con a fianco gli artefici principali delle indagini stesse. Alfano avrebbe dovuto mandare un telegramma di congratulazioni all’Arma dei Carabinieri  e programmare al più presto qualche promozione !
Un altro feroce assassino è stato assicurato alla giustizia dopo 48 ore da un delitto atroce ed efferato. Ho sempre compreso- mai giustificato – un delitto commesso usando una pistola con silenziatore ed un colpo alla nuca. Morte immediata e senza sofferenza! Come si possa uccidere affondando ripetutamente la lama nelle carni squarciate e sanguinanti, incuranti delle grida della vittima? Bisogna essere per lo meno drogati fino alla bava!
Carlo Lissi – Carletto per gli amici – ha sterminato la sua famiglia atrocemente. La moglie gridava e chiedeva “perché Carlo mi fai questo”?  Non vi era risposta. Non contento il mostro saliva al piano di sopra e tagliava la gola alla sua bambina di cinque anni e con lo stesso sistema uccideva il figlio di venti mesi.
Il mostro prima di uccidere la moglie ha fatto l’amore. Ultimo addio? Manco per niente. Il mostro ha fatto l’amore nudo solo per evitare che le sue mutande, canottiere ed abiti in genere venissero macchiati di sangue. Dopo la mattanza, il mostro ha fatto una bella e calda doccia, ha messo a soqquadro la casa per simulare una rapina e si è recato a casa di amici per vedere la partita di calcio, esultando anche al gol di Balotelli. Un vero mostro. Si, ma un mostro cretino. Come si poteva pensare che un rapinatore potesse compiere un furto ammazzando non solo la signora che presidiava la casa, ma anche due innocenti creature che dormivano beatamente al piano di sopra? Il mostro poteva incendiare la casa sperando nella totale distruzione dei corpi. Ma la casa gli serviva intera e non avrebbe mai voluto pagare mantenimento ed alimenti alla sua vecchia famiglia dopo la separazione ed il divorzio per andare a vivere con la nuova fiamma, ammesso e non concesso che questo amore venisse ricambiato.
In questo caso non mi è piaciuto l’annuncio fatto da un Ufficiale dell’Arma che ha usato dovizia di terribili particolari ( bastava dire bestialmente uccisi e tutti avrebbero capito ) dichiarando poi che una persona normale non si sarebbe comportata in quel modo orribile. Via spianata all’infermità mentale totale o parziale?
Molto probabilmente il mostro non farà più di una decina di anni di galera perché incensurato, ha confessato, non può reiterare il reato perché non ce l’aveva con il mondo intero, ma solo con la sua famiglia, chiederà il patteggiamento e rito abbreviato e poi un buon avvocato avrà vita facile descrivendo le immani atrocità non attribuibili ad un soggetto del tutto sano di mente. Per questi motivi dopo una decina di anni usufruirà di permessi premio, qualche lodevole organizzazione gli assicurerà un lavoro e quindi ritornerà tra di noi pensando solo alle opportunità amorose incompiute con il novello amore per il quale aveva perso la testa, la dignità e l’appartenenza al genere umano! Se potessero esprimersi nemmeno le bestie lo vorrebbero tra di loro!

giovedì 12 giugno 2014

LIBERTA’ E  DEMOCRAZIA D’ ESPORTAZIONE

Oh Liberté, que de crimes on commet en ton nom! »       « O Libertà, quanti delitti si commettono in tuo nome! »

Qualche considerazione sullo scenario internazionale e qualche altra su quello interno.
Cominciamo dal primo.
Ai popoli cosiddetti schiavi si offre la libertà o il suo miraggio e quando si consegue l’una o si spera ardentemente nell’altro allora le cose si complicano notevolmente.
In Egitto c’era  Hosni Mubarak, in Iraq vi era Saddam Hussein, in Tunisia comandava Ben Alì, in Libia il colonnello  Mu’ammar Gheddafi. Vi erano soprusi ed angherie, la corruzione era endemica ( un po’ come dalle nostre parti ), ma la popolazione tutto sommato viveva meglio, molto meglio di come sopravvive ora che ha conquistato la democrazia imposta con le armi dagli occidentali, grandi benefattori!!!
Ora la morte in quei posti è dietro l’angolo. Oltre mezzo milione di profughi scappano dalle orde degli  jihadisti in Irak. In Siria Damasco è semi distrutta, ma Bashar al-Assad tiene ancora il potere indifferente alle sofferenze estreme del suo popolo. Tuttavia, a mio parere, è bene che questo dittatore resti al suo posto perché lui eliminato, morte e distruzione la faranno da padrone in quantità industriale rispetto a quella attuale. Bene inoltre sarebbe stato mantenere Mubarak, Ghedddafi e soci al loro posto. Le popolazioni meno libere sarebbero comunque vissute. Meglio feriti che morti. I poveri morti che mai se ne saranno fatta della libertà con la elle maiuscola o minuscola!!!
Se le popolazioni delle nostre vecchie colonie fossero rimaste attaccate al tricolore sarebbero vissute molto meglio di come vivono ora tra la Shariʿah, la povertà e la violenza inumana specialmente contro le donne. Sventolando il tricolore a Mogadiscio nessuna donna colpevole o innocente sarebbe mai stata lapidata! Meglio la libertà? Io dico proprio di no.
Paradossalmente possiamo immaginare di portare democrazia, frigoriferi, televisione e luce elettrica alle popolazioni tribali dell’Amazzonia favorendo la loro emancipazione? Certamente sarebbe la condanna a morte di quelle genti che ora vivono diversamente da noi, ma felici e tranquille.

Considerazioni sullo scenario interno.

Da noi vige la corruzione ad ogni livello e la storia del mose e dell’expo ce lo conferma. La torta era ben piazzata al centro del tavolo e tutti, proprio tutti nessuno escluso non faceva altro che fregarsene un bel pezzo, mai satolli. Generali della benemerita Guardia di Finanza in servizio ed a riposo, magistrati normali e delle acque, politici di rango e di truppa, faccendieri ed industriali forse anche un prelato in predicato per diventare addirittura Pontefice, tutti magnoni a quattro ganasce per di più con i soldi miei e tuoi. Ho sentito fare appunto il nome del Cardinale Scola. Ve lo immaginate un PM che chiede al GIP di arrestare il futuro papa? Sono sicurissimo che non sia vero nulla, ma non so perchè è stato fatto il suo nome.
Ieri in parlamento è passato un emendamento della Lega sulla responsabilità civile dei magistrati limitatamente per danni causati per dolo o colpa grave. Anche un cretino direbbe che è perfettamente giusto che se un magistrato mi sbatte in galera sapendo della mia innocenza debba poi pagarne il fio. Cosa centra l’indipendenza della magistratura? E’ forse permesso ai magistrati di fare tutto ciò che vogliono in barba alle leggi che debbono applicare? Eppure Renzi asiatico ha detto che al suo rientro questo provvedimento sarà cancellato in senato. Allora cosa debbo pensare che Renzi voglia permettere ai magistrati dolosi o gravemente colpevoli di sguazzare nei loro palazzi al sicuro da ogni provvedimento disciplinare? Probabilmente Renzi non vuole inimicarsi la magistratura, democratica o meno, allo scopo di evitare approfondimenti difficili poi da spiegare al 40,8% dei suoi ultimi elettori.

Come vedete ce n’è per tutti belli e brutti.

venerdì 6 giugno 2014

ANCORA SULLA CORRUZIONE


Ieri sera in Commissione Giustizia al Senato il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri (in quota centrodestra) ha chiesto ed ottenuto (parere contrario del Movimento 5 Stelle) di sospendere all'ultimo minuto la votazione dell'atteso provvedimento su corruzione,auto-riciclaggio e falso in bilancio con Nitto Palma (Forza Italia) che ha chiesto di parlare e mettere in calendario la...responsabilità civile dei magistrati!

Conveniunt rebus nomina saepe suis. Galan probabilmente avrebbe dovuto chiamarsi Galantuomo, ma forse non essendo poi tanto sicuri  in fieri  si è preferito tagliare a metà il cognome facendolo diventare semplicemente Galan!

 La signora Sandra, consorte di Giancarlo ha detto che sono tutte chiacchiere i soldi per il restauro della loro villetta campagnola e che lei paga ben due mutui. Non lo metto in dubbio. Mi piacerebbe sapere con quali soldi sei i suoi oppure i miei.
Preoccupato da quanto innanzi esposto ho pensato bene di proporre un disegno di legge. 



PROPOSTA DI  DISEGNO DI LEGGE

Allo scopo di disciplinare il passaggio di dazioni da un soggetto datore ad un altro prenditore viene presentato il seguente disegno di legge articolato nel modo seguente:

DELLA CONCUSSIONE, CORRUZIONE, PECULATO ED ALTRI REATI ASSIMILABILI.

Art. 1 Dalla data della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana vengono abrogati gli articoli del codice penale dal n. 318 al n. 328 e sostituiti dai seguenti.

Art. 2 I reati in questione in ottemperanza a quanto indicato all’art 13 della Costituzione Italiana  ( della libertà personale ) vengono derubricati in abitudini poco esemplari tali da richiedere un’attenta valutazione da parte dei servizi sociali.

Art. 3 Il passaggio di contributi per l’esercizio democratico di attività pubblica, comunemente chiamato “ mazzetta “ può essere effettuato nei giorni feriali dalle ore 6,30 alle ore 8, 30 e dalle ore 21,30 alle ore 22,30 e questo per non creare ingorghi e difficoltà nella eventuale identificazione dei partecipanti.

Art. 4 In ottemperanza alle norme comunitarie il contenitore, comunemente denominato “ busta “ deve avere le seguenti misure: altezza cm 25 larghezza cm 40 e la chiusura deve essere assicurata da colla biologica allo scopo di non procurare danni alle papille gustative del datore. In caso contrario sarà cura del Ministero della Salute compiere accertamenti.

Art. 5 Nel caso in cui per faciloneria o distrazione nei passaggi di euro, comunemente detti documenti, la magistratura inquirente è chiamata ad intervenire evitando di utilizzare strumenti di video registrazione e di intercettazione telefonica per non invadere la privacy degli scambisti.

Art. 6 Nel caso in cui la magistratura riesca ad identificare gli scambisti e l’oggetto dello scambio si procederà a celebrare un processo che tuttavia non potrà avere un termine di prescrizione   superiore ai 30 giorni lavorativi a partire dal momento in cui il Procuratore Generale avrà affidato l’indagine al suo sostituto. Questo affinché la Giustizia colpisca senza indugi  e velocemnete i colpevoli nel supremo interesse del popolo italiano!

Art 7. Al sostituto procuratore viene riconosciuto un periodo di giorni 15 di ferie pagate allo scopo di assicurargli tranquillità di spirito e quindi maggiore impegno nel perseguire i reati. Ovviamente i 15 giorni saranno scalati dai termini della prescrizione.

Art. 8 Nel caso in cui si arrivi al giudizio dei terzo grado, il solo che possa stabilire l’innocenza o la colpevolezza degli indagati, la pena per i reati che ci occupano sarà di anni due di reclusione oltre al pagamento delle spese di giustizia, ovviamente applicando una consistente rateizzazione.

Art. 9 Vigente l’indulto di tre anni, al condannato sarà riconosciuto un credito di anni uno da utilizzare per gli eventuali futuri problemi con la giustizia.

Il seguente disegno di legge viene presentato alla Commissione Giustizia secondo le procedure prescritte e successivamente inviato per la  discussione in aula.
La pubblicazione avverrà ad opera del Ministro della giustizia e consiste tecnicamente nell'inserzione del testo nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana e nella pubblicazione dello stesso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

La legge entra in vigore - e diviene quindi obbligatoria per tutti - il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, a meno che la legge stessa non prescriva un termine minore o maggiore. La data della legge è quella del decreto di promulgazione, il numero quello della sua inserzione nella Raccolta ufficiale.

Da Villa Serena lì 6 giugno 2014

mercoledì 4 giugno 2014

L'AFFAIR MOSE


Parodia del Conte di Carmagnola

S'ode a destra uno squillo di tromba;
a sinistra risponde uno squillo:
d'ambo i lati il furto  rimbomba
di corrotti e ladri il terren.

Quinci spunta per l'aria un avviso;
quindi un altro s'avanza spiegato:
ecco appare un drappello schierato;
che porta i mariuoli in galer.

Come facciamo a far capire che non se ne può più di scandali. Scandali in ogni dove. Basta aprire gli occhi, guardarsi attorno anche superficialmente e vedere quanta sporcizia c’è in giro. Tutti ben vestiti, tutti ottimi oratori, tutti retori, tutti che si affannano a dire che è ora di finirla che è ora di rimboccarsi le maniche e che si deve lavorare intensamente per la Patria, per i nostri figli.
Perché mi chiedo ci sono quelli che vogliono a tutti i costi occuparsi dei  miei figli, mentre non hanno problemi di sorta considerando quanti milioni di euro hanno ben nascosto in Europa, in Asia, in Vaticano e via dicendo.
Guardando la faccia pacioccona di Galan, il suo delizioso accento veneto chi mai avrebbe potuto soltanto immaginare che – stando a quel che la guardia di finanza ha scoperto – avesse fatto sostanziosa provvista per se e per i suoi utilizzando i soldi miei e tuoi. Anche in occasione del MOSE i soldi sono stati abbondantemente sottratti da coloro che appartengono a diverse aree politiche, PD e PDL senza sconti, larghe intese a delinquere!
E dire che in Italia è facilissimo prendere i lestofanti con le mani nella marmellata. Basta che si dia appena inizio al progetto di un’opera pubblica che immediatamente appaiono le schiere di faccendieri, ladri, politici, burocrati dalla firma difficile, ma pronta a diventare facile se ben oleata. Forse mancano solo i prelati e poi ci son dentro tutti. Tutti per bene, ben vestiti e d ottimi oratori!
Se fossi un magistrato metterei in atto un sistema di sorveglianza non appena iniziano i lavori, prenderei gli spalloni che attraversano il confine di Stato e mi porterei avanti con il lavoro.
Anche gli attuali – fino a prova contraria -  colpevoli  dicevano per altri soci incappati nelle maglie della giustizia che bene fa la magistratura ad attivarsi per far bene il suo corso. Bene speriamo che veramente la magistratura faccia il suo corso e che mandi i lestofanti in galera e non  destinandoli a quattro ore settimanali di visita agli ammalati!
Giancarlo Galan  venne prescelto da un superbo Talent Scout che risponde al nome di Marcello Dell’Utri, noto per aver creato Publitalia e Forza Italia, per aver scoperto e mandato ad Arcore un noto stalliere chiamato Vittorio Mangano successivamente elevato agli onori….degli altari definendolo “ eroe “
Ecco come “ Il fatto Quotidiano “ riporta l’incontro tra Dell’Utri e Galan:
“”Marcello mi vede e mi fa: ‘Ti stavo aspettando’. A me! Rinunciai al contratto all’Efim da 40 milioni l’anno e accettai di andare a Publitalia per 19 milioni e 200 mila lire lorde l’anno. Un milione e due al mese. E ne pagavo 700 mila d’affitto per un buco davanti a San Vittore”. Era giovane, allora, Giancarlo Galan, ma Marcello Dell’Utri intravide immediatamente in quel giovanotto dall’imponente statura fisica e dall’altrettanto importante appetito, l’uomo giusto da far crescere al suo fianco nell’azienda di Berlusconi e in vista di più alti incarichi.”””
Ora mi domando e vi domando come sarebbe mai stato possibile ad un cittadino comune rinunciare ad uno stipendio di 40 milioni di lire all’anno per uno di 19? Se c'è’qualcuno che l’avesse fatto vorrei proprio conoscerlo! Segno era che il talent scout aveva notato un elemento dotato di grandissime capacità ricettive sempre per il supremo bene della patria.
Insomma carissimi amici il fetore è alle stelle e vorrei tanto che la magistratura prendesse un anno sabbatico e si dedicasse alle mostre ed alle commemorazioni evitando di scoprire tombini male odoranti che mettono a dura prova il nostro essere moderatamente moderati e speranzosi per l’italico futuro.

martedì 3 giugno 2014



2 GIUGNO 2014 -  LA FESTA DELLA REPUBBLICA


Ieri, 2 giugno, si è celebrata le festa della Repubblica in sordina con due precisazioni: il servizio della sicurezza affidato e portato a termine dai metronotte e le fantastiche Frecce Tricolori  che hanno sorvolato il sacro suolo della Patria grazie agli sponsor. Poco mancava che tra le scie colorate di bianco rosso e verde si potesse leggere la reclame del formaggino MIO o quella relativa gli assorbenti per signora che finalmente potevano salire in ascensore senza temere il propagarsi di cattivi odori! Nonostante questi risparmi la parata è costata un milione e trecentomila euro! Poi veniamo alla parata. Gli amatissimi carabinieri e corazzieri a cavallo con banda a piedi ed a cavallo, a seguire una sfilata di compagnie in armi alcune molto amate come la Brigata Sassari, i marò del Reggimento San Marco,( applauditissima per via dei nostri marò trattenuti in India ) i paracadutisti del Reggimento Col. Moschin, gli Alpini d’Abruzzo e poi le commoventi le divise della prima guerra mondiale indossate dalle truppe dei nostri giorni. Dei mezzi semoventi ho visto un lince che trasportava il generale di corpo d’armata Mario Moscatelli, un camion  che trasportava un cannone da 149 millimetri impiegato per contenere l’offensiva austriaca sugli altopiani veneti. Ho notato il passo marziale delle crocerossine volontarie, splendide nelle loro bianchissime divise. Durante la sfilata dedicata alla prima guerra mondiale ho ascoltato la banda che suonava la Canzone del Piave che era quella che maggiormente veniva suonata quando ero bambino in occasione delle feste del 24 maggio e del 4 novembre. Ho visto i labari inondati di medaglie di ogni tipo. Ho mentalmente rivisto il film Piccolo Alpino del 1940 che narrava la storia di due ragazzini che vollero a tutti i costi, nonostante la giovanissima età, arruolarsi per combattere il nemico invasore. Uno dei due non sopravvisse, mentre l’altro, incontra il padre disperso nel momento in cui veniva data la notizia dell’armistizio e della vittoria, la sola che interamente ci appartiene!
 Mentre le note del Piave echeggiavano ho pensato anche alla decimazione della Brigata Catanzaro decisa dal generale Cadorna

La Brigata "Catanzaro". ritirata dal fronte dopo le gravi perdite subite il 23 e il 24 maggio del 1917 (che si aggiungevano alle molte migliaia accumulate negli anni precedenti) era stata ricondotta di fronte all’Hermada (oggi monte Querceto, a est di Monfalcone) il 4 giugno. Ritirata nuovamente il 24 giugno, venne accantonata a Santa Maria La Longa, paesino della bassa friulana. Insofferenza e indisciplina cominciavano da tempo a serpeggiare nelle retrovie costipate da migliaia di militari destinati a rimpiazzare i tanti caduti dei reparti più dissanguati. Costoro sapevano che sul Carso - e nella Brigata Catanzaro soprattutto - fatalmente si muore. Speranza non c’è.
Da Brigantino – Il portale del Sud

Ancora oggi nessuno ridà l’onore a quei poveri soldati sconfitti due volte, dal nemico e dagli amici. Pensate, soldati ed ufficiali estratti a sorte, fucilati dai propri compagni e gettati in una fossa comune scavata poco prima della fucilazione alla loro presenza. Quella guerra costò al paese settecentomila morti ed altrettanti feriti. Sarebbe bello che un giorno si riabilitassero quei soldati che provenivano…..stranamente…. dalla Puglia, dalla Calabria, dalla Campania e dalla Sicilia !!!

Ieri ho anche sentito l’urlo di Massimiliano Girone che scandiva: Abbiamo obbedito agli ordini, e mantenuto la parola, quella che ci era stata chiesta e quella che continuiamo a mantenere. Ma siamo ancora qui”.

Mi chiedo ancora come sia stato possibile rimandarli in India dopo la licenza natalizia di due anni fa. Si metteva a rischio la commessa degli elicotteri Agusta? In ogni caso si è fatta la solita figura di cioccolatai. Sarebbe stato molto bello e significativo trattenere i nostri marò e indirizzare agli indiani l’altrettanto significativo gesto dell’ombrello. Per fare questo ci sarebbe dovuto essere un altro governo e tanta determinazione.

Insomma come festa della Repubblica non c’è male !

lunedì 2 giugno 2014

UN GRANDE MAESTRO


Da molto tempo oramai sono diventato agnostico, ho smesso di schierarmi a prescindere tanto che avevo pensato di ricorrere ad un neurologo soprattutto bravo per accertare di non essere stato colpito da una malattia appartenente alla classe delle schizofrenie.
Ero di destra e mi trovo a riconoscermi nei valori di una certa sinistra moderna. Ascolto quelli che furono del mio vecchio, molto vecchio partito e provo un certo disgusto. Se le cose non cambieranno continuerò così: cuore di destra e cervello di sinistra.
Ieri ho assistito ad uno spettacolo dall’Arena di Verona in occasione dei festeggiamenti per il centenario del suo teatro mondiale e mi sono sentito orgoglioso di essere italiano. Tranne alcune eccentriche  e discutibili soluzioni sceniche il resto è stato superbo.
Su tutti si è stagliata la figura di Dario Fo che dopo aver precisato di essere da sempre ateo, comunista, marxista leninista e seguace di Darwin, ha pronunciato una profonda e commovente arringa in favore di Papa Bergoglio. Vorrei che questo intervento restasse sul mio blog e perciò lo inserisco, dichiarandomi pronto ad eliminarlo qualora mi venisse chiesto per qualche violazione del copyright.
Ho visto in diretta la trasmissione a cui accennava Dario Fo ed anche io rimasi stupefatto dell’aggressione a Papa Francesco da parte di un personaggio che era in vena di facezie.

Mi indignai anche io e ieri sono stato contentissimo di ascoltare qualcosa in sua difesa specialmente da parte di un maestro che vive su di un’altra sponda. Onore a Dario Fo !

Ecco l'intervento di Dario Fo.


A presto
Lello